Dottor Michele, cos’è avvenuto esattamente?
Niente di particolare. Sono uscito in bici con Gianni ed Erso, convinto di avere a che fare con persone “normali”: almeno così me li ricordavo nell’ambito del calcetto. Invece li ho trovati decisamente “diversi”… non so se mi spiego…
Si spiega perfettamente...
Ecco, erano tutti vestiti precisi, da veri professionisti, con quegli indumenti attillati e sgargianti, quelle cosce abbronzate e lucide. Non so, mi hanno fatto senso.
D’accordo, ma questo cosa c’entra con l’accaduto?
Mbè, vede, quello che all’inizio mi sembrava solo un sintomo di disagio passeggero, a poco a poco, a mano a mano che proseguivamo nel percorso… Insomma, vede, essendo per me una delle prime uscite mi tenevo sempre prudentemente dietro di loro, facevo sempre da ultimo vagone in quella specie di trenino che avevamo formato e perciò avevo sempre davanti agli occhi quei loro schifosi sederi. E, dài e dài, il disagio si è trasformato in nausea e alla fine ho vomitato. Poi mi sono sentito meglio.